Gesuiti – Commento al Vangelo del 27 Marzo 2019 – Mt 5, 17-19

In che modo leggiamo la parola del Signore? Neppure una iota si deve perdere… Teniamo conto che la iota è una lettera ebraica piccolissima, ha la forma di una specie di virgola: Gesù ci mette in guardia nei confronti di una Parola che è da accogliere come è.

Sembra un’osservazione banale, ma meno di quello che crediamo: tutti noi infatti mettiamo in gioco una specie di lettura a intermittenza, accogliendo i brani che più ci fanno sentire con la coscienza a posto e facendo finta di non vedere quelli che invece ci provocano in quegli aspetti della vita su cui non vogliamo essere toccati – ma in cui sappiamo di aver bisogno di conversione.

Il rischio? Leggere un Vangelo addomesticato, che non è più Parola di Dio, ma un testo che mi tiene fermo, mi conferma nel punto della mia vita in cui sono. Chiediamo la grazia di avere il coraggio di leggere tutta la Parola, anche quelle piccole o grandi parti che faremmo anche a meno di leggere ma che in realtà sono là perché io possa avere una vita piena.

Leonardo Vezzani SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano comme

Mt 5, 17-19
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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