Gesuiti – Commento al Vangelo del 17 Marzo 2019 – Lc 9, 28b-36

La strada si fa ripida, gravoso il carico.
La mente scruta una via di fuga, il corpo cerca sollievo,
le domande si accavallano:
ma sarà sempre così?

Fino a quando durerà il malcontento
di un giorno che, di sera in mattino,
ancora inutilmente ritorna?

Dove stiamo andando?
Arriveremo mai?

Il passo si accorcia.
Il piede si trascina per inerzia.
Il discepolo addolorato e sfinito
chiude gli occhi
e poi li riapre:

ed ecco il sole splendere
e non da lontano.
Il maestro arde di bellezza,
pura e sfolgorante.

Non sappiamo, non capiamo
ma uno squarcio di luce divina
apparso una volta
tra i letti di un ospedale,
le sbarre di una cella
o le pareti spoglie di una casa
ci permette di riprendere il cammino
con l’unica certezza che conta,
abbiamo visto lui, il Figlio.

Stefano Corticelli SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano comme

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,28b-36
 
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
 
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
 
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
 
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
 
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Parola del Signore

ntato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]

Mt 5, 43-48
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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