Gesuiti – Commento al Vangelo del 13 Aprile 2019 – Gv 11, 45-56

La resurrezione di Lazzaro porta scandalo e tensione; è segno di vita, ma anche di contraddizione del potere di Gesù. Il miracolo compiuto dovrebbe far crescere la fiducia in lui, come inviato dal Padre, ma per i suoi nemici diventa incentivo di odio e di vendetta.

Come spesso accade, l’agire di Gesù provoca divisione; tutto ciò lo sperimentiamo anche noi, nel nostro cuore, quando facciamo incontro con Lui: tante volte invece di accoglierlo chiudiamo le porte del nostro cuore, avvolti dalle nostre paure – come Caifa abbiamo costruito solide mura che non sono altro che difesa per la paura dell’altro.

Ringraziamo il Signore perché ci insegna a distinguere ciò che viene da Lui e ciò che non viene da Lui. Il disegno di Dio passa nella storia dell’umanità proprio da questa distinzione
Là dove le realtà vengono accolte, e anche là dove vengono rifiutate.

Domenico Pugliese

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 11, 45-56

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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