Gesuiti – Commento al Vangelo del 12 Maggio 2019 – Gv 10, 27-30

Spesso sono tante le voci che affollano il nostro cuore. Lo spirito buono e quello cattivo, la voce del Signore, le inclinazioni personali… a volte ci si trova una matassa da cui è davvero difficile levarsi e sembra che, addirittura, la preghiera, invece di aiutare, complichi le cose! Chi, avendo un po’ di vita di preghiera, non ha mai provato questa situazione paradossale?

Il Vangelo di oggi ci aiuta proprio a ritornare all’essenziale. In fondo, la voce a cui tutte le altre devono fare riferimento, sempre, per non perdersi, quella che orienta i nostri desideri più profondi, è la voce di Gesù che ci parla con lo Spirito. Il nostro cuore la sente e la riconosce, perché è una voce portatrice di Vita, la vita eterna che viene dal Padre stesso e che il Signore ci comunica. Sembra astratto, ma non lo è.

Ce ne accorgiamo nei momenti di consolazione, di grande gioia che trova chi cerca il Signore con animo sincero. È una forma di gioia profonda, che riempie e che ci dona la certezza di essere amati, la gioia dopo una bella confessione, dopo un ritiro, dopo esserci riconciliati con un amico o una persona cara magari in seguito a un litigio, dopo essere stati bene con la persona che si ama…

Qualcosa di semplice, che va gustato e chiesto come grazia nella vita. È la gioia del Vangelo, che supera tristezze, desolazioni, contrarietà e litigi, che anima la comunità cristiana e le relazioni, perché non ci abbandona. Nessuno strapperà dalla mano del Signore le sue pecore. È con questa certezza che possiamo chiedere questa gioia che viene da Dio.

Daniele Ferron SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Alle mie pecore io do la vita eterna.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10, 27-30

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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