Gesuiti – Commento al Vangelo del 11 Aprile 2019 – Gv 8, 51-59

Accettare che un giorno saremo anziani con tanti acciacchi, con le rughe a rovinare il volto e appuntamenti fissi dal dottore è faticoso, meglio cercare antidoti alla morte. Ma, oltre a un tempo biologico, che inesorabilmente scorre con il suo angosciante tic tac, c’è un tempo della vita che non si esaurisce mai, quello dell’anima; è quello che fa battere il cuore e dà un senso a questo battito.

Per vivere ogni giorno in questa dolcissima eternità, Gesù ci dice di osservare la sua parola. Non si tratta di una parola giudicante che porta in sé doveri, leggi, manie di perfezionismo e valutazioni sull’essere degni o all’altezza come pensano i Giudei. È una parola universale che raggiunge tutti senza alcuna esclusione, e nonostante la sua potenza, è semplicissima: ama.

Se amo, sono libero dalle mie paure e dai miei schemi; se amo, mi difendo dal vedere il quotidiano come monotono e angosciante; se amo, sono capace di scacciare ragionamenti su giudizi e pregiudizi che mi precludono relazioni vere e profonde. Per farlo davvero, però, devo sentire su di me che l’amore non lo creo da un’intenzione, ma è un dono da sempre e nasce dalla relazione per eccellenza, proprio quella generata dall’amore di Dio Padre per me figlio.

Vivendo di questo amore sacro ed eterno, sono in grado allora anche io di darlo agli altri e, mentre mi dono, ricevo, vivo la bellezza dell’eternità. Esco dalla morte ed entro nell’eternità così: amando.

Ilaria De Lillo

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 8, 51-59

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ”È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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