fra Marin Berišić – Commento al Vangelo del 29 Marzo 2020 – Gv 11, 1-45

Una bellissima pagina di Vangelo ci viene regalata. Quanta bellezza in questa amicizia. Gesù ha bisogno di essere amico di qualcuno, lui ha bisogno di avere le relazioni. Lui non è solo pienamente Dio, ma è anche pienamente uomo.

Mi piace questa amicizia, così bella e profonda. “Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro.” Lui ama i suoi amici, e li ama fino alla fine, dando vita per loro. “Andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama.” È meravigliosa attenzione di Marta. Queste parole sono rivolte a tutti noi.

Il Maestro è qui e ti chiama, chiama ognuno di noi, desidera incontrarti, desidera essere il tuo amico. Essere amico di Gesù vuol dire avere qualcuno che ti consola, avere qualcuno che piange e si commuove per te. Essere amico di Gesù vuol dire avere qualcuno che ha la vita eterna, qualcuno che è Risurrezione! Essere amico di Gesù, vuol dire avere qualcuno al quale non dà fastidio la nostra puzza. “Lazzaro, vieni fuori!».

Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare.” Questo è amore, lo chiama fuori dal suo sepolcro, dalle cose che lo hanno tagliato dalle relazioni. Essere amico di Gesù vuol dire essere di qualcuno che ti vuole libero, che desidera la tua libertà dai tuoi sepolcri. È qui e ti chiama!

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