fra Marin Berišić – Commento al Vangelo del 24 Marzo 2020 – Gv 5, 1-3. 5-16

“Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?».

Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».

E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.” Bellissime parole di Gesù per tutti noi che viviamo il momento di prova. Gesù vede il malato, è attento a ogni persona, a ogni persona che soffre. Lui entra nella storia di ogni uomo, soprattutto nella storia di coloro che soffrono.

Però non entra per forza, chiede, domanda, desidera che ognuno risponde con la libertà. Il malato è solo, non ha nessuno e Gesù vede questa esigenza, è compassionevole. L’incontro con la Parola di oggi ci dice che non siamo, anche se forse sentiamo solitudine. Non siamo soli, anche se forse non abbiamo nessuno introno a noi. Vuoi guarire dalla paura, al tuo modo di essere legato alla tua barella.

L’incontro con Cristo ci dona il senso alle nostre barelle, ci dona forza di affrontare ogni nostra barella.

Signore desidero guarire, Signore io lo voglio con tutto il cuore.

Fonte

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