fra Marin Berišić – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2020 – Mt 21, 33-43. 45

La pagina del Vangelo di oggi ci mostra un Dio fedele, un Dio che ha fiducia nei confronti dell’uomo. “Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.”

A differenza della convinzione che l’uomo esercita la fede verso Dio, qua vediamo Dio che esercita la fede verso l’uomo. Dio si fida di noi e ci affida la vita, il mondo e tutto questo come la viga di quale prendere cura. Tutto questo è in affitto, non è nostro, non dobbiamo prenderci il possesso, ma amare quel dono che abbiamo ricevuto. Noi leggendo questo Vangelo sappiamo di chi siamo, siamo di un Dio fedele, di un Dio che è fedele alla sua parola, un Dio che non abbandona i suoi figli anche se “va lontano”.

Va lontano perché si fida di noi, non perché vuole abbandonarci. “Da ultimo mandò loro il proprio figlio.” Non ci abbandona mai, è con noi fino alla fine del mondo. Questa è la nostra certezza. Lui è la nostra certezza, la nostra speranza. Lui è la nostra pietra d’angolo. Che meraviglia ai nostri occhi!

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