Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 4 Febbraio 2021

La pagina di oggi ci dice molto in ordine al “ modo di operare “ di Dio.

Chiamo’ a sé i dodici e prese a mandarli a due a due “.

Chiamo’.

E’ sempre Cristo che fa il primo passo.

Chiama.

Il compito di noi discepoli è…” ascoltare la sua chiamata “, che è personale per ciascuno di noi, e, poi, rispondere all’invito.

E’ ovvio che per “ ascoltare “ la voce del Signore è necessario avere un “ udito allenato “, capace di cogliere i suoi messaggi nella quotidianità degli accadimenti delle nostre esistenze.

Per avere questo “ udito allenato “, è inutile dirlo, ci vuole “ frequentazione quotidiana con Cristo “, relazione intima di preghiera.

In mancanza non esiste vita spirituale, non esiste cristianesimo, non esiste discepolato.

Tutto si traduce in un “ vuoto rito “.

Ma ascoltare, che già è cosa che denota un rapporto con il Signore, non basta.

Bisogna poi aderire alla chiamata personale ed osare fidarsi di lui.

Mi viene in mente, leggendo questa pagina, quanto dice Santa Teresa D’Avila nel “ Castello Interiore “ quando parla delle cd. “ terze mansioni “ in cui si trovano gli uomini che hanno deciso di iniziare una vita spirituale, sono pronti ad affrontare la “ lotta “ necessaria per sconfiggere il peccato ma….hanno ancora un limite: non mettono tutta la loro vita nelle mani del Signore, vogliono ancora essere loro a decidere quello che è meglio per le loro esistenze e, pertanto, non osano, non rispondono alla chiamata.

Simbolo di questi uomini, come dice S. Teresa, è il “ giovane ricco “ della nota parabola evangelica.

Come sempre Dio ci lascia liberi.

Vogliamo essere “ spettatori “ di un “ rito domenicale “, “ semplici ascoltatori di una Parola “ o “ inviati di Dio “ e andare dove lui ci vuole?

Dove ci vuole?

Ad annunciare, ciascuno con i suoi carismi, ciascuno nei luoghi della sua quotidianità, la necessità di convertirsi al Salvatore, di orientarsi a lui, unico che può dare senso alle nostre esistenze.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

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