Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 4 Aprile 2021

Sepolcro e Risurrezione.

I due antipodi sono al centro della intensa pagina che la liturgia propone nella solennità di Pasqua.

E non potrebbe essere diversamente.

La Pasqua è il “ passaggio “ dal sepolcro alla Risurrezione.

SEPOLCRO

Sette volte viene ripetuta questa parola nel testo.

E’ l’emblema della morte, del buio, del peccato.

Questo buio era iniziato con il tradimento di Giuda ( “ Ed era notte “ dice il testo letto Martedi’ scorso. Gv 13, 30 ), è proseguito nel percorso della Passione, in cui Cristo è stato sottoposto a tutte le umiliazioni possibili prima di morire crocifisso, ed ora sembra definitivo in quanto il corpo senza vita del Maestro è stato adagiato nel sepolcro, dinanzi al quale è stata posta una pietra.

E’ morto.

E’ tutto finito.

Quando Maria va al sepolcro “ era ancora buio “.

E’ l’ultimo rigurgito della morte, essa sta iniziando a dare spazio alla vita, il passaggio sta per iniziare: “ la pietra era stata tolta “.

No, non è possibile, Gesu’ è morto.

Il pensiero di Maria è chiarissimo: “ Non c’è perché lo hanno portato via “.

E’ ancora notte nel cuore di questa donna.

Da sola non ce la fa e và a chiamare i discepoli.

Corrono, vogliono vedere, in cuor loro c’è la speranza, mista alla titubanza, che Cristo sia veramente risorto.

Giovanni arriva per primo.

Si ferma, si china ma non entra.

Aspetta Pietro che entra, osserva i teli ed i sudario posti “ a parte “, fa un altro “ passaggio “ verso la comprensione ma non ci arriva ancora.

Entra allora Giovanni che “ VIDE e CREDETTE “.

Il passaggio è completato, hanno “ compreso la Scrittura “.

Il sepolcro è alle spalle.

RISURREZIONE

“ Vide e credette “

Questo è la Risurrezione.

Vedere.

Si potrebbe obiettare che noi non abbiamo visto.

E’ vero.

Non siamo stati testimoni oculari ma, se siamo ancora qui dopo oltre duemila anni significa che “ abbiamo visto “ perché abbiamo creduto a coloro i quali videro.

La loro vista è divenuta la nostra vista.

Credere

Significa fidarsi, uscire dal buio ed intraprendere un cammino di luce.

Il “ passaggio “ dal sepolcro alla Risurrezione, di cui il testo, come ho detto sopra, ci indica le tappe, è il grande invito che ci fa questa pagina liberante.

E’ un passaggio non facile, non immediato, ma, come tutte le cose della vita, progressivo.

Si passa dal buio più totale, in cui, spesso, la vita ci fa precipitare, al primo raggio di sole ( “ la pietra era stata tolta “ ).

Questo primo passaggio non ci convince, siamo ancora troppo vittime dell’oscurità, al punto tale da negare l’evidenza.

Come Maria esclamiamo: “ lo hanno portato via “, è un miraggio.

Sono i momenti più difficili, quelli in cui il demonio ha preso atto del nostro desiderio di uscire dalle tenebre e, quindi, si mette all’opera per convincerci che non è possibile, che lui prevarrà, che la morte vincerà.

E’ il momento cruciale, quello in cui non bisogna voltarsi indietro ma “ correre “, continuare, seguire quel barlume di luce, “ chinarsi “ dinanzi al nuovo ed avere il coraggio di “ entrare “ o, meglio di “ rientrare “ nella vita.

Il più è stato fatto.

Si vedranno “ i teli posati “ ed “ il sudario posto da un’altra parte “, i segni della morte, del buio, non sono più su di noi ma “ da un’altra parte “.

Ora siamo pronti.

Abbiamo visto la luce, possiamo esplodere e gridare: CREDO IN TE Signore della vita e non della morte, credo nella tua Resurrezione, che è la prova che anch’io sono destinato all’eternità.

La LUCE ha sconfitto il BUIO.

La VITA ha sconfitto la MORTE.

Il passaggio è fatto.

E’ PASQUA, è la mia PASQUA, è la tua PASQUA, è la nostra PASQUA.

Buona Domenica di Resurrezione a tutti. 


A cura di Fabrizio Morello

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