Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 29 Marzo 2020 – Gv 8, 1-11

Si chino’ “, “ si alzo’ “, sono i movimenti che fa Gesu’ nel brano proposto dalla liturgia odierna.

La scena è nota. Mentre Gesu’ sta insegnando nel tempio fanno irruzione i farisei, che, conducendo ivi una donna sorpresa in flagrante adulterio, la quale, secondo la legge ebraica, data loro da Mose’, doveva essere lapidata, gli pongono una domanda: “ Tu che ne dici “?

Dietro al quesito, come dice il brano, non c’è l’interesse ad ascoltare cosa ne pensi il Maestro ma solo l’intenzione di “ metterlo alla prova per avere motivo di accusarlo “.

E’ infatti palese che qualsiasi cosa risponda potrà essere usata contro di lui.

Se dice di essere d’accordo alla lapidazione, smentisce i suoi insegnamenti; se dice di dissentire si mette contro la legge di Mose’!!!

E Gesu’ che fa?

Non risponde ma…” si chino’ e si mise a scrivere con il dito in terra “.

SI CHINO’

Gesu’, come dice il testo, stava seduto ( “ Ed egli sedette e si mise a insegnare loro “ ).

In seguito alla domanda cambia posizione, si china.

La sua gestualità contiene già la sua risposta al quesito postogli.

Chinandosi va infatti “ verso il basso “, assumendo un atteggiamento di umiltà.

Dopo essersi chinato si mise a scrivere col dito per terra.

Il “ dito di Dio “ è espressione che sta ad indicare la vicinanza del Signore ( Esodo 8, 15 ) ma, soprattutto, simboleggia la scrittura, da parte del Signore, delle tavole della legge che consegna a Mose’ ( “ Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mose’ sul monte Sinai gli diede le due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte col dito di Dio “. Esodo 31, 18 ).

Con quel gesto Gesu’ sta simbolicamente indicando che, con lui, la legge di Mose’, richiamata dai farisei per giustificare la lapidazione, trova compimento attraverso la misericordia, alla luce della quale va letta.

Gesu’ sta dicendo che la misericordia viene prima della applicazione, sic et sempliciter, della legge.

SI ALZO’

Per Gesu’ il gesto compiuto poteva bastare quale risposta alla domanda ma, poiché i farisei “ insistevano nell’interrogarlo “, si alzò e disse loro: “ Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei

Gesu’, all’insistenza, si alza, passa dalla posizione di chinato, di chi si trova, cioè, vicino a chi ha peccato, a quella eretta, che gli consente di guardare in faccia i suoi interlocutori non per condannarli, per giudicarli, ma per far loro comprendere, autonomamente, il loro sbaglio.

Gesu’ invita i farisei, prima di invocare l’applicazione della legge, a riflettere su loro stessi ( “ Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei “ ).

SI CHINO’

Subito dopo aver parlato si china di nuovo, tornando a manifestare, con il suo corpo, l’atteggiamento di misericordia che connota il suo agire.

Qual è la reazione dei farisei alle sue parole?

Se ne vanno tutti, a cominciare dai più anziani.

SI ALZO’

Quando Gesu’ resta solo con la donna si alza per guardarla negli occhi e per manifestarle il suo amore misericordioso ( “ neanche io ti condanno “ ), da cui scaturisce l’invito fondamentale per la sua vita: “ va e non peccare più “.

A noi cercatori di Dio, cosa dice questa pagina?

Che il cristiano è uomo di misericordia, non si erge a giudice del fratello ma lo perdona, comprende il suo peccato perché è lui per primo un peccatore, già tante volte perdonato da Gesu’.

E allora, attenzione a “ scagliare pietre “ sugli altri, a giudicare, a condannare, perché, cosi’ facendo, si commette un peccato molto più grave di quello che si imputa all’altro.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


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