Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 26 Maggio 2020

“ Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo “.

La vita eterna.

Spesso ne sentiamo parlare ma ne abbiamo sempre un’idea un po’ vaga.

A toglierci ogni dubbio e a spiegarci cosa sia ci pensa la Sacra Scrittura: la vita eterna è conoscere il Padre ed il Figlio.

Senza quindi grossi discorsi, dissertazioni, possiamo, con sollievo, prendere atto che la vita eterna è conoscenza di Dio e di Cristo.

Ovviamente trattasi non di una conoscenza meramente intellettuale, fondata sullo studio della Scrittura e della Parola; intendiamoci bene, lo studio dei testi è importantissimo per comprendere il contenuto della nostra fede e, anzi, va incentivato perché noi cristiani spesso siamo ignoranti e, come diceva San Girolamo, “ l’ignoranza della Scrittura è ignoranza di Cristo “.

Ma il solo studio non basta.

La conoscenza è relazione con una persona, è sua frequentazione, è intimità con lei.

Non per niente il verbo conoscere, nella Bibbia, indica la relazione intima, sessuale, tra uomo e donna.

La pagina odierna ci dice quindi che se siamo intimi con Cristo, attraverso la preghiera e la frequentazione della Scrittura, abbiamo, sin da ora, la vita Eterna, la vita dell’Eterno.

Questo perché la conoscenza di Cristo e, attraverso Cristo, del Padre, ci fa improntare la nostra vita sull’amore reciproco, sull’esempio di quello che Cristo ha avuto per noi.

Cristo è morto per la Redenzione e la Salvezza di ciascuno di noi.

Vivere in intimità con Cristo significa assumere il suo stesso modus vivendi e, quindi, significa essere disponibili a perdere la propria vita per essere fedeli al Regno.

Questa disarmante vita fondata sull’amore è l’unica che consente, sin da ora, di sperimentare l’eternità, in attesa, poi, di assaporarla pienamente quando saremo accolti nell’abbraccio del Padre.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


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