Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 20 Febbraio 2021

E’ ricchissima la pagina odierna del Vangelo.

Ci mostra, in primo luogo, come opera Cristo.

Gesu’” vide “ un pubblicano, di nome Levi, “ seduto “ al banco delle imposte.

Cristo ci vede, si accorge di noi quando siamo “ seduti “, ripiegati su noi stessi, presi in occupazioni, spesso ripetitive, che connotano la nostra quotidianità e che, diciamolo francamente,  sovente ci annoiano.

Il rischio è di vivere una “ vita seduta “, senza slanci, senza passioni, una vita “ da morti “.

Gesu’, però, si accorge di noi, stanchi e seduti, e ci fa un invito perentorio: “ Seguimi “.

Non “ Seguitemi “ ma “ seguimi “.

Il suo invito non è a una massa, ma a Fabrizio, a Luigi, ad Anna, a Francesca.

E’ un invito personale perché ognuno è chiamato a seguirlo in maniera diversa.

Fabrizio è unico, Anna lo stesso.

Per ciascuno c’è la sua “ chiamata personale “, l’unica che può renderlo felice.

Quando mi chiama?

Sempre.

Certo, ognuno di noi è “ meno fortunato “ di Levi, che ricevette la chiamata diretta di Gesu’ che passava dalle sue parti.

Oggi ci vuole orecchio, ci vuole sguardo, per saper cogliere, negli eventi della nostra quotidianità, la chiamata del Maestro.

Per acquisire questa sensibilità visiva ed uditiva bisogna frequentare Gesu’, bisogna guardarsi dentro, bisogna portare a lui i nostri desideri più veri, più intimi, certi che, se essi sono conformi al progetto che lui ha su di noi, la sua Grazia non mancherà e ci darà la possibilità di realizzarli.

Ci dirà: “ Seguimi “.

Ma non è finita.

Adesso ci vuole la nostra risposta, libera.

Gesu’ non impone, Gesu’ propone.

Adesso sta a me scegliere.

Voglio davvero alzarmi da quella posizione di “ seduto “ in cui mi sono collocato e di cui, spesso mi lamento senza far nulla per modificarla, neanche quando ne avrei l’occasione?

Lo voglio se mi riconosco malato e prendo atto che l’unico medico che può salvarmi è Gesu’.

Se, invece, penso di essere “ sano “, che il mio “ stare seduto “, in fondo in fondo, mi fa stare tranquillo, allora non risponderò alla chiamata.

Avro’ mancato la mia occasione di conversione, cosi’ come fece il giovane ricco della nota parabola.

Voglio alzarmi?

Mi riconosco malato e bisognevole di un dottore chiamato Gesù?

A ciascuno la sua risposta.

Buna giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

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