La breve pagina evangelica di oggi ci presenta una “ giornata tipo “ di Gesu’.
Il Maestro “ se ne andava per città e villaggi, predicando ed annunciando la buona notizia del Regno di Dio “.
Una prima indicazione che possiamo trarre è che anche noi, ovviamente compatibilmente con il nostro stato di vita e con le nostre attività lavorative, dobbiamo impegnarci nella diffusione del Vangelo, essendo tale compito, come indicato chiaramente nel CCC ( Catechismo Chiesa Cattolica ), di competenza di ogni cristiano.
Vorrei però soffermarmi su un altro tema proposto dal testo.
Da chi veniva seguito Gesu’?
Ovviamente dai “ dodici “ ma anche da “ alcune donne “ che “ erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità “.
Queste donne, consapevoli delle “ guarigioni “ operate in loro da Cristo, “ servivano “ Gesu’ e gli apostoli “ con i loro beni “.
E’ questa immensa gratitudine per Cristo che tutti noi, in quanto cristiani, dovremmo avere.
Chi veramente si impegna in un camino di fede riesce a comprendere che la parola di vita contenuta nel Vangelo lo ha “ guarito “ ( o lo sta guarendo ) dalle sue infermità , dai suoi vizi, dagli “ spiriti cattivi “ da cui era posseduto.
Questa consapevolezza rende grati dei doni ricevuti ed, in una circolarità di amore, spinge a mettersi al servizio del Regno, con la propria persona ed anche con propri beni.
Questo è essere cristiani.
Se si prende soltanto e non si rende, in un’ottica di gratuità , donando se stessi ed anche una parte dei propri beni materiali alla comunità , il Vangelo ancora non ha fruttificato perché chi ama, chi sa di essere amato, dona con gioia.
E, allora, una proposta, un impegno concreto.
Priviamoci, ogni giorno, di qualche spesa futile o anche dannosa ( vedi, ad esempio, le sigarette ), e, con i soldi risparmiati, diamo un contributo alla nostra comunità parrocchiale.
Posso garantire che ci sentiremo più soddisfatti e..piu’ amati perché “ il Signore ama chi dona con gioia “ ( Corinzi II. 9,7 ).
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.