Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 15 Novembre 2021

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Oggi leggiamo la nota parabola del “ cieco di Gerico “ nella versione dell’evangelista Luca, che è un po’ diversa, in alcuni particolari, da quella che si rinviene nel testo di Marco, letto qualche Domenica fa ( precisamente il 24 Ottobre ).

Tre sono gli elementi comuni.

Il fatto che il cieco gridi e le due frasi pronunciate da Gesu’ ( “ Cosa vuoi che io faccia per te “ e “ la tua fede ti ha salvato “ ).

Concentriamoci allora su questi elementi.

GRIDARE

Il cieco non vede ma…. ha gli altri sensi molto sviluppati.

Il testo di Luca dice infatti che “ sentendo passare la gente domando’ cosa accadesse “.

Chiede il cieco: che succede? Perchè siete cosi’ in tanti?

Gli annunciarono: “ Passa Gesu’, il nazareno “.

La notizia è stupefacente.

Il cieco è sbalordito da questo annuncio.

Pensa: Gesu’ passa anche davanti a me, che sono cieco. Non lo posso vedere ma lo posso chiamare.

C’è confusione e, allora, per farmi sentire, devo strillare.

Il suo grido è immenso, si ode distintamente tra la folla: “ Abbi pietà di me “.

Adesso basta cieco, stai esagerando!!!

E’ quello che gli dice la folla: “ Non è educato gridare quando passa Gesu’ “.

Questa folla rappresenta i “ cristiani da salotto “ i “ radical chic “ che non sopportano che qualcuno possa “ dar fastidio “.

Mi vengono in mente quelle persone, tra le quali, purtroppo, a volte, anche qualche prete, che risultano infastidite da un bambino che, durante la Messa, esprime la sua vivacità o dal fatto che qualche disabile, in un’assemblea, gridi.

Danno fastidio al loro perbenismo.

Ipocriti.

Dinanzi a questo atteggiamento, pero’, il cieco non si ferma e “ grida ancora piu’ forte “.

Non puo’ perdere quell’occasione, è troppo importante.

E’ cosi’ anche per noi?

Abbiamo questo desiderio di non perdere le occasioni in cui Dio passa nella nostra vita?

Il cieco ci insegna che dobbiamo essere insistenti perché Dio ci ascolta, si ferma e ci chiede: “ Cosa vuoi che io faccia per te? “

Ecco la domanda.

Se ce la facessero, cosa risponderemmo.

Immaginate di incontrare Gesu’ e che vi faccia questa domanda.

Cosa gli rispondereste?

Io, personalmente, darei la stessa risposta del cieco: “ Che io veda di nuovo “.

Si, Signore, che io torni a vedere, che mi sia tolto dagli occhi quel velo che il peccato, giorno dopo giorno, vi ha posto sopra.

Fammi “ vedere di nuovo “ cioè riportami alla vista originaria, che mi hai donato il giorno del mio Battesimo.

“ Và, la tua fede ti ha salvato “.

Sarebbe la risposta piu’ bella che Cristo potrebbe darmi alla “ mia domanda “.

La Salvezza è l’eliminazione della cecità a cui ci condanna il peccato.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.