Le folle “ si accalcavano “.
Mi immagino tutta questa moltitudine intorno al Maestro.
Anche oggi, in alcune feste popolari, si vedono “ folle “ che si accalcano vicino ad una statua della Madonna o di qualche Santo, persone che si gettano per terra, altre che si procurano dolore volontario.
Trattasi di atteggiamenti “ inconsulti “ che niente hanno a vedere con la fede.
Persone che, magari, per un anno intero non pregano, non leggono una pagina della Sacra Scrittura, hanno condotte di vita, per usare un eufemismo, “ non conformi ai comandamenti “, e, poi, improvvisamente, per un giorno,…si esibiscono in una pietosa farsa.
Queste persone sono uguali alla “ folla “ di cui parla il testo.
Anche per loro vale il grido di Gesu’: “ Generazione malvagia “.
Il “ malvagio “, a seguire la definizione del dizionario, è colui il quale “ è indifferente, o, addirittura, prova compiacimento nel fare del male “.
Ecco chi è chi “ si accalca “ intorno a Cristo, chi vuol solo “ farsi vedere “ vicino a Lui ma gli è distante migliaia di miglia: un malvagio.
Il malvagio osa anche chiedere un segno, perché è del tutto incapace di cogliere i molteplici segni della presenza di Dio nella sua vita.
E io, e tu, e noi, siamo in grado di coglierli?
Rispondendo, con onestà , a questa domanda, capiremo se siamo “ malvagi “ o meno.
Niente paura.
Se ci scoprissimo “ malvagi “ avremo preso consapevolezza del problema e potremo cominciare ad affrontarlo iniziando una relazione con Gesu’.
Questa ci affinerà , a poco a poco, lo sguardo, e ci permetterà di iniziare a vedere le tracce del suo passaggio nella nostra esistenza.
Cio’ ci porterà , come gli abitanti di Ninive che lo fecero grazie alla predicazione di Giona, alla conversione.
Ce la possiamo fare?
Certamente, se confidiamo in Cristo, che è “ uno piu’ grande di Giona “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.