Fabrizio Francesco Campus – Commento al Vangelo del giorno – 2 Marzo 2021

Chi ci è venuto in mente mentre ascoltavamo questa pagina di Vangelo? Ecco, forse quella – anziché essere l’oggetto del nostro giudizio – è la prima persona per la quale essere testimoni e dalla quale ripartire per iniziare un serio cammino di conversione, che ci deve portare – quando leggiamo pagine come questa – a pensare innanzitutto a noi.

Oggi, come ai tempi di Gesù, si cercano tanti primi posti – penso ai social, agli incarichi in parrocchia, ai primi posti fisici a Messa – e si ricerca l’approvazione generale, tendendo ad accentrarsi sempre di più ma tralasciando la concretezza, quella che si gioca “dietro le quinte”, nel segreto, lontano dal pubblico.

Probabilmente questa è la parte più difficile del cammino di Quaresima e in generale di fede, perché puoi anche rinunciare più o meno facilmente a qualcosa di materiale, ma la coerenza ha sempre bisogno di un’attenzione speciale, che richiede il mettersi negli ultimi posti, l’agire nel nascondimento, l’accorgersi gratuitamente degli altri. Ho sentito e letto tante belle omelie e visto laici svolgere tante belle attività, ma senza dimostrare coerenza tra ciò che appare pubblicamente e ciò che solo in pochi sanno.

Ogni bella parola può diventare, negli altri ma anche in noi, una ferita costantemente aperta se non diventa concreta. E chissà quante di queste ferite, oltre a quelle di cui mi rendo conto, procuro quotidianamente. Nelle invocazioni finali delle lodi di oggi, c’è una preghiera particolarmente significativa:”Purifica e rinnova la tua Chiesa in questi giorni di grazia, perché la sua testimonianza sia più coerente e incisiva”. Facciamo davvero nostre queste parole, perché abbiamo bisogno più che mai di incisività e di incontrare ma soprattutto di essere testimoni autentici.


AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM

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