Fabrizio Francesco Campus – Commento al Vangelo del giorno – 14 Febbraio 2021

La solitudine – non quella sana, che ti permette di imparare a conoscere te stesso e di stare nel silenzio, ma l’essere esclusi – può uccidere dentro. Chissà quante volte lo avrà sperimentato il lebbroso del vangelo di oggi, che a causa della Legge non poteva avere alcuna relazione. In alcune parti del mondo questa malattia esiste ancora oggi, ma quante volte si verificano atteggiamenti di esclusione, di indifferenza, che tagliano fuori le persone perché non fanno parte di quel gruppo o non rispondono a certi canoni.

Nessuno dovrebbe mai sentirsi solo e la cosa peggiore che ci potrebbe accadere, sarebbe perdere un fratello e non fare niente per recuperarlo. Io credo che un giorno ci verrà chiesto conto di tutte le esclusioni che abbiamo operato. Ancora una volta vediamo che Gesù non rimane indifferente a una supplica ma ascolta, accoglie, tende la mano, tocca.

In Lui possiamo sempre trovare una Casa in cui tornare, un Fratello, un Amico che non ci abbandonerà mai. Ma in noi cosa possono trovare gli altri? Non so con quale frequenza ci accostiamo al Sacramento della Riconciliazione, ma ogni volta che in noi si trova una porta chiusa abbiamo sprecato la Grazia ricevuta nel Perdono del Signore. Puoi avere tutto il consenso generale che vuoi, tutte le competenze e la conoscenza di questo mondo, la migliore situazione economica possibile, ma conta quanto ami. Lì si tirano veramente le somme.

E io quanto amo? Quanto prego per chi è solo? Possa il Signore, alla fine del nostro viaggio, trovare in noi annunciatori appassionati e veri del Vangelo, di quelli che ti fanno venire ancora più sete di Lui.


AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM

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