don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 30 Marzo 2022

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“Il Padre mio”

Quando Gesù parla del Padre, alcune affermazioni ci sembrano complicate. Questo avviene perchè per comprenderle, in modo inconsapevole cerchiamo di adattarle alla relazione che noi abbiamo (o abbiamo avuto) con i nostri genitori e, soprattutto, con la figura paterna. Invece ci rendiamo subito conto che la relazione tra Gesù e il Padre è di tutt’altro livello rispetto alle relazioni umane.

Paternità e Figliolanza in Dio sono al di sopra dell’esperienza umana e per questo sfuggono alla nostra mente. Ma è proprio per questa eccedenza che constatiamo anzitutto quanto il Vangelo sia un testo inspirato e non inventato da uomini. E, sempre per la stessa eccedenza, riscontriamo quanto sia impossibile giungere al Padre se non per mezzo di Gesù che ce lo rivela e ci insegna come essere suoi veri figli. Egli non cerca la sua volontà, ma quella di colui che lo ha mandato.

Per entrare di fatto nella figliolanza divina bisogna passare quotidianamente attraverso questa via indicata da Gesù, nonostante tutta la fatica per comprenderla e i limiti che la condizione umana porta con sè. Se vuoi giungere a vedere il Padre, rimani fedele alla Parola di Gesù e ti aiuterà a capire la volontà del Padre.

In breve

Non c’è altro modo per conoscere Dio Padre e la sua volontà se non quello di restare fedeli alla Parola di Gesù. Egli è stato l’unico che ha vissuto compiendo totalmente la volontà del Padre.


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