don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 3 Marzo 2022

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“Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno”

I discepoli del Battista notano che i discepoli di Gesù non digiunano. Probabilmente questa differenza non li metteva in una buona reputazione, o probabilmente i primi avevano un pò di invidia verso i secondi. Gesù risponde facendo subito intuire che il digiuno non è legato ad una pratica, ma ad una relazione.

È solo quando lo sposo verrà a mancare che si presenterà il momento di digiunare, ovvero quando Gesù sarà morto. La pratica del digiuno quaresimale allora non vuole rinnegare la presenza di Gesù, che è vivo ed eterno, ma vuole piuttosto essere un esercizio di rinuncia a tutti quegli atteggiamenti, a quelle occasioni o a determinati oggetti che ci portano a separarci da Gesù, ovvero sono per noi motivo per peccare o non ci aiutano ad essere più virtuosi.

È, se si può definire così, un digiuno “preventivo”, per rafforzare il nostro Spirito, ma è anche un digiuno “riparativo” perchè attesta il nostro pentimento e la nostra voglia di convertirci e di emendarci da atteggiamenti che tuttavia in passato ci hanno indotto a peccare, ad avere delle debolezze. Ma senza un cuore ricolmo d’amore per Gesù, nessuna rinuncia è capace nè di rafforzarci nel compiere il bene e nell’evitare il male, nè di esprimere un reale pentimento. Tu hai già scelto da cosa digiunare in questa Quaresima?

Per chi non l’ha ancora fatto, consiglio di vedere il video sul canale youtube, soprattutto a partire dal min. 11:04 dove si parla del digiuno

In breve

Ci sono molte forme di digiuno, e molti motivi per digiunare. Ma Gesù ne indica direttamente una: la sua assenza. Hai motivo di digiunare tutte le volte che rompi la tua relazione con Gesù.


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