don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 29 Ottobre 2020

“Un profeta non può morire fuori di Gerusalemme”

A Gesù avevano consigliato di allontanarsi da Gerusalemme per sfuggire ad Erode che voleva ucciderlo, ma si oppone. La fuga non è in linea con quanto avveniva ai profeti inviati da Dio. Essi morivano in Gerusalemme durante la loro missione perchè talvolta incompresi o inascoltati nelle loro profezie e negli ammonimenti verso il popolo. Forse a volte capita anche a noi di voler fuggire dalle nostre missioni e di non voler rimanere nella nostra Gerusalemme. L’incomprensione, la solitudine, il dover lottare contro tutti, sono le sfide del profeta, ma sono anche i luoghi in cui sperimenta quanto il Signore gli è vicino.

Se la missione non avesse delle prove, il profeta non potrebbe nemmeno avvertire che il Signore è con lui. Se rinunciasse alle prove e fuggisse, il profeta avrebbe solo l’illusione di poter vivere una vita più facile, ma in realtà perderebbe la sua stessa identità. Non compiendo più la missione che gli è stata affidata non sarebbe nemmeno più un profeta. Quando decidi di evitare una prova da che cosa sei mosso? È la paura dell’incognito, di non farcela a distoglierti o ti assicuri che sia il Signore a indirizzarti altrove? Attento alle prove da cui fuggi perchè rischi di perderti, e di far perdere ad altri quello che da quelle prove avresti potuto imparare.

In breve

Se fuggi dalla tua Gerusalemme, pensi davvero di salvarti? Considera che per paura rischi di perdere l’opportunità di realizzare quello che solo tu avresti potuto dire o fare in quella situazione.


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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli

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