don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 27 Novembre 2020

“Le mie parole non passeranno”

Per comprendere il senso di questa espressione è sufficiente pensare per un attimo che da più di venti secoli la Parola di Dio si proclama ininterrottamente nella Chiesa. Miliardi di fedeli di generazione in generazione l’hanno ascoltata e da essa si sono lasciati guidare. Questa è la prova più evidente che la Parola di Gesù non è “passata”, ma ha la capacità di “passare” i secoli, di attraversarli e di permettere ancora oggi, a miliardi di uomini, di guardare con occhi di fede gli eventi quotidiani.

Ma c’è un’ulteriore prova della perpetuità della Parola di Dio che è nascosta agli occhi del mondo ed è visibile solo a te. Questa prova è presente nella tua memoria, li dove puoi ricordare tutte le volte in cui, in momenti diversi della tua esistenza, la Parola di Dio ha fatto breccia nel tuo cuore, ti ha aiutato a capire quello che stavi vivendo e in che modo poter andare avanti. O tutte le volte in cui qualcuno, nutrito di questa Parola, ha saputo consigliarti, darti forza, o consolarti. O le volte in cui hai partecipato a quelle iniziative che sono nate alla luce di questa Parola e ti hanno permesso di realizzare del bene o di riceverlo. Se vuoi fondare la tua vita su criteri durevoli, o se vuoi trasmettere ai tuoi figli degli insegnamenti sempre validi, non puoi che annunciargli la Parola di Dio. Non passerà mai!

In breve

Non c’è cosa al mondo che non sia consumata dal tempo, o che possa restare integra per secoli. Solo la Parola di Dio da più di venti secoli continua ad essere annunciata, trasmessa e testimoniata, conservando intatta tutta la sua forza e la sua freschezza.


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