don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 24 Marzo 2022

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“Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare”

Il Vangelo ci permette di aprire la mente su tante situazioni umane che viceversa si rischia di guardare in una prospettiva alquanto ridotta. Che faremmo con una persona muta se non portarlo dal medico? Ma è tutto lì ciò che possiamo fare? Oggi il rischio è che per sembrare oggettivi, ragionevoli e realisti, tendiamo a ridurre la lettura degli eventi solo alle dinamiche umane, eliminando invece la prospettiva spirituale che tuttavia rimane sempre presente.

Infatti non c’è azione o malattia dell’uomo che non coinvolga anche la sua anima, anzi molto più spesso è dallo spirito e dalla psiche dell’uomo che ha origine gran parte delle sue malattie. Temiamo di “spiritualizzare” gli eventi, cioè di leggerli con uno sguardo di fede per non sembrare approssimativi, poco scientifici e scarsamente concreti, ma in questo modo ci precludiamo una grossa parte delle cause da esaminare e delle rispettive soluzioni.

A chi ad esempio si chiede cosa si possa fare per portare a termine il conflitto, il Papa risponde facendo elevare da ogni angolo della terra la preghiera. Non che la diplomazia, i soccorsi umanitari e la legittima difesa non siano necessari. Ma non ci si può fermare solo a tutto ciò, solo alla via umana (per quanto Dio agisca anche attraverso di essa). Occorre dare voce e visibilità anche alle armi spirituali per far intendere al mondo che c’è un Dio a cui doversi rivolgere, e che ogni cosa è in suo potere.

In breve

Non c’è evento della storia o azione individuale che non porti con se anche una lettura spirituale. Quando questa viene esclusa o impedita, ci si preclude anche gran parte delle cause e delle possibili soluzioni.


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