don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 17 Aprile 2020

“Benché fossero tanti, la rete non si spezzò”

La pesca è un’attività faticosa e lo era soprattutto in quel tempo. Richiede di vegliare durante la notte e un fisico robusto capace di caricare il peso grande della pesca. A volte però la fatica e l’impegno non bastano per avere dei risultati. Quella notte richiese un sacrificio che non portò a nessun esito positivo. Quando i discepoli si sentirono chiedere da Gesù cosa avessero pescato dovettero dichiarare il loro fallimento. Ma Gesù li invita a riprovarci, cambiando metodo, provando a pescare gettando la rete dal lato opposto rispetto al modo consueto e assicurando la riuscita della pesca.

Il miracolo dunque non sta solo nella pesca abbondante e immediata nella stessa zona in cui, fino a poche ore prima, non era stato possibile raccogliere nulla, ma anche nella tenuta della rete. A che serve un’abbondante pesca se poi la rete si rompe e non può più raccogliere i pesci? È la rete che in realtà consente di “concludere” il miracolo e di raccogliere l’abbondante e improvvisa pesca. La vita è una pesca molto abbondante, tra i suoi eventi c’è ogni genere di pesci, di situazioni, di incontri. E a volte tutto questo è difficile da tenere insieme, da raccogliere, da mettere in ordine. Tante volte se non ci fosse la fede, tante situazioni perderebbero la loro coesione, il loro senso. Proprio quando la vita si fa ingestibile rispetto alle proprie risorse umane è proprio dalla fede che giunge la capacità di garantire ugualmente la tenuta di tutto l’insieme. Tu ti prendi cura della tua fede?

In breve

La fede è la rete che assicura la tenuta della tua vita, dell’insieme di tutte quelle relazioni e situazioni che a volte si fanno troppo abbondanti ed eccessive rispetto alle tue risorse umane.

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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli


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