don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 14 Aprile 2020

“Non ardeva forse il nostro cuore?”

I discepoli si allontanano da Gerusalemme lungo la via per Emmaus e discutono di quanto accaduto, riconsiderando i fatti avvenuti dopo la morte di Gesù e ripensando alle diverse versioni e testimonianze che gli sono pervenute. In realtà tutto questo parlare non giovava a schiarirsi le idee e a comprendere la verità, ma solo a confondersi, far nascere dei dubbi e allontanarsi dall’esperienza che avevano fatto con Gesù. Gesù li incontra, parla con loro, ma partendo dalla Scrittura, da Mosè, dai profeti, e non dalle varie “rassegne stampa”. La verità non si incontra sommando le opinioni umane, ma partendo da Dio e dalla luce che proviene dalla sua Parola.

È questo che fa ardere il cuore: aver ritrovato la verità, la ragione profonda che aiuta a comprendere quanto è avvenuto. Quando non ti appoggi sulla verità, cioè sul modo di vedere gli eventi secondo Dio, ma sulle diverse opinioni umane, allora il cuore vive, ma non arde. Va avanti, ma è spento, incerto, sfiduciato. Perchè le opinioni non hanno consistenza, nè stabilità. i discepoli sono invece sorpresi di come, già a partire da Mosè, tutto il piano di Dio sia rimasto coerente, stabile, lineare fino a Gesù. Il cuore arde perchè sente in sè la forza di aver trovato la verità, ovvero qualcosa su cui fondarsi stabilmente, su cui costruire il proprio futuro senza timore che diventi un’altra opinione o ideologia passeggera.

In breve

Come il cuore arde ed è pieno di vita quando poggia su un amore solido che lo sostiene in ogni avversità del presente, allo stesso modo è pieno di ardore e forza quando incontra la verità di Dio che dà fondamento e certezza al futuro.

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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli


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