don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 1 Maggio 2020

“Il figlio del falegname”

Il lavoro dei propri genitori lascia un’impronta nella crescita dei figli a volte fino al punto che i figli ne seguono le orme. Per questo è possibile che la professione di S. Giuseppe abbia inciso anche nello sviluppo di Gesù, sebbene Gesù non usi quasi mai analogie legate all’ambiente dei carpentieri e dei falegnami. Certamente però i tanti anni di lavoro hanno fatto di S. Giuseppe un uomo mite, paziente, preciso, scrupoloso, attento ai dettagli, pragmatico. Tutte abilità richieste ad un falegname e che S. Giuseppe ha trasmesso a Gesù forse molto di più della sua arte e della sua tecnica.
Il lavoro non è solo una professione da praticare per cui ricevere un compenso. È molto di più. È il luogo dove impieghi gran parte della tua crescita umana, in cui affini le tue risorse interiori, fino a formare in alcuni casi la tua forma mentis, il tuo modo di vedere il mondo e gli altri. Sii vigilante sul modo in cui il lavoro influenza la tua vita e i tuoi comportamenti, affinchè da esso tu possa offrire validi e virtuosi insegnamenti, pratici e non solo, a chi ti è accanto.

In breve

Il lavoro è anche una palestra di vita dove tu edifichi ed eserciti la tua personalità per offrire validi e virtuosi insegnamenti a chi ti è accanto.

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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli


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