don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo di oggi 29 Giugno 2019

Pietre vive

SOLENNITA’ DEI SANTI PIETRO E PAOLO

Nel dialogo tra Gesù e Pietro traspare in filigrana l’immagine del Padre che da una parte illumina la mente di Simone che professa la fede in Cristo, il Figlio del Dio vivente, dall’altra gli conferisce l’autorità di custode della Chiesa poggiata sulla roccia della sua fede.

Credere non significa solamente pronunciare formule teologicamente esatte, ma soprattutto lasciare che il Padre faccia di noi pietre scelte per l’edificazione della Chiesa. Pietro, e come lui ogni cristiano, sarà affidabile e la sua umanità sarà sempre più solida, nella misura in cui sarà duttile sotto le mani dell’artista divino.

Dio compie un lavoro da artista quando modella l’uomo perché possa essere pietra viva insieme con gli altri nell’edificio della Chiesa. Molte sono le spigolosità che c’impediscono d’intessere relazioni serene con gli altri in modo da formare una rete solida. La solidarietà diventa vera solidità quando essa è il frutto di una continua ricerca di riconciliazione tra i fratelli.

Pietro è chiamato a essere custode, garante e fautore instancabile della comunione fraterna attraverso l’opera del legare, cioè del favorire legami affettivi solidi e liberi, e sciogliere i nodi delle liti e dei contenziosi che ostruiscono il passaggio della grazia di Dio nel tessuto connettivo della comunità.

L’autorità, a partire dalla chiesa, non è una forma di potere da esercitare, ma un servizio da svolgere per la promozione dell’unità e della comunione. Il Maligno opera sempre per la divisione; l’unico modo per opporgli resistenza è l’amore fraterno che si fortifica attraverso le conflittualità che possono accadere.

I contrasti e dissidi, affinché non degenerino in contrapposizioni, lotte e scismi, devono essere affrontati sempre riportando alla mente e al cuore le parole della nostra vocazione: Tu sei Pietro! Sono Pietro quando sento che Gesù sulla croce prega per me, perché la mia fede non venga meno; sono Pietro quando Gesù mi chiede di salire sulla mia barca, segno dei miei fallimenti; sono Pietro quando Gesù mi affida i suoi fratelli e mi chiede di amarlo fino alla fine.

Come a Simone, figlio di Giona, non viene solo cambiato il nome, ma anche la direzione verso la quale va il cuore. Il cambiamento del cuore si rivela nel modo nuovo di pensare e vedere gli altri. Essi sono fratelli affidati alle proprie cure, amici con i quali costruire una famiglia cristiana.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore.

Commento a cura di don Pasquale Giordano

La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

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Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 16, 13-19

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».

Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore.

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