don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 8 Giugno 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Dio insegna ad amare e l’uomo impara l’arte del vivere

Il primo insegnamento di Gesù inizia, come il salterio, con la parola «Beato». Il salmista dichiara felice colui che «nella legge del Signore trova la sua gioia e la sua legge medita giorno e notte». Gesù s’identifica con il giusto descritto dal Salmo 1 perché lui osserva pienamente la Torah e insegna a fare altrettanto affinché la Parola di Dio non sia solamente conosciuta ma anche assimilata e messa in pratica.

Il Vangelo di Gesù diventa la chiave di lettura di tutta la Scrittura perché aiuta ad interpretare le intenzioni dell’Autore divino della Bibbia che ha parlato insieme e per mezzo degli autori umani. Dio ha donato la Legge con l’intento d’insegnarci ad amare, ovvero l’arte del vivere. La legge è strettamente legata alla libertà perché essa non può esserci senza regole. I comandamenti sono un esercizio di attivazione per potenziare la libertà, ovvero la capacità di fare della nostra vita un dono.

Senza questo esercizio non si allena la coscienza e il senso di responsabilità personale grazie al quale facciamo discernimento riguardo al bene e al male e possiamo determinare la direzione della nostra vita. Obbedire alla volontà di Dio non significa rinunciare alla libertà, al contrario comporta la sua piena valorizzazione. Solo chi ama è veramente libero e non c’è forma più alta di libertà che amare i propri fratelli fino al dono totale di sé.

Sulla croce la Legge e i Profeti trovano il loro pieno compimento e da lì scaturisce, come un tempo dal Monte Sinai, la legge, non scritta più su tavole di pietra, ma nei nostri cuori.

Signore Gesù, nato da donna, nato sotto la legge, Tu che ti sei fatto obbediente al Padre fino alla morte di croce, apri la mia mente e il mio cuore perché possa comprendere a quale altissima vocazione mi chiama Dio e possa aderirvi con uno spirito pienamente libero e gioioso. Alla scuola del Vangelo introducimi nel segreto della sapienza del Padre e con l’assistenza dello Spirito donami l’intelligenza necessaria per riconoscere l’amore di Dio che, come una scia profumata, si poggia delicatamente su ogni creatura. Rendimi ogni giorno tuo discepolo fedele al quale offrire l’insegnamento più importante della vita, l’arte di amare.Â