Lezione di felicitÃ
Lunedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Nel Vangelo di Matteo Gesù è presentato come Maestro che, però, non offre insegnamenti filosofici e non parla tanto alla testa o alla pancia, ma al cuore dell’uomo. Quando si parla di Gesù, senza aver letto con gli occhi della fede i suoi insegnamenti, lo si confonde con un maestro di morale o come il mito costruito dai suoi seguaci per fondare su un personaggio famoso e autorevole l’istituzione chiesa che lui in realtà , dicono i presunti esperti storici, non aveva intenzione di inaugurare.Â
Il primo dei cinque insegnamenti presenti nel vangelo di Matteo si apre con un discorso sulla felicità . Gesù non elenca una serie di condizioni etiche attraverso le quali l’uomo può raggiungerla, ma rivela che la felicità è a portata di mano perché è Dio che si fa prossimo. Felice non è l’uomo che realizza sé stesso raggiungendo gli obbiettivi che si pone nella vita, ma è colui che vive la relazione personale con Dio e con gli altri. La felicità è più che appagamento e sazietà ! Anzi, direi, che la sazietà è l’inizio della infelicità perché è il principio della solitudine. Chi è pieno di sé ed è concentrato solo su sé stesso non scopre la bellezza racchiusa nella relazione d’amore, quella che si rivela soprattutto quando si sperimentano i propri limiti, le proprie insufficienze e fragilità e al contempo si è accompagnati, curati e aiutati, non per interesse ma per amore.Â
Felice chi si lascia amare da Dio, cioè chi accoglie e fa fruttificare i suoi doni, chi si fa consolare nel dolore, chi si alimenta della Parola per rimanere fedeli alla giustizia e alla misericordia. Felice chi incontra Dio tra le pieghe e le piaghe della propria vita perché egli sentirà germogliare nel cuore l’impulso dello Spirito che lo spinge a perdonare, a non giudicare, a trovare punti di accordo e a rispondere col bene al male ricevuto.Â
La felicità non è un premio che riceveremo alla fine se saremo buoni, zitti e fermi, ma è il regalo che la vita ci offre se, nella gioia e nel dolore, apriamo il cuore a Dio e lo ospitiamo con gentilezza e familiarità , se, come bambini, ci abbandoniamo al suo abbraccio materno e ci lasciamo sollevare alla sua guancia di Padre.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età … [Continua sul sito]