don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 4 Novembre 2021

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Il Vangelo dell’ “inutile” gioia

La gioia del Vangelo è molto diversa da quella mondana e della quale di solito gli uomini si accontentano. Comunemente la gioia è legata al possesso di qualcosa mentre per Dio è unita all’amore, quello che non si arrende davanti a nulla e che ricerca ostinatamente la comunione. Gioire per un peccatore convertito è ciò che di più “inutile” ci possa essere.

Su questo convengono Gesù e coloro che mormorano contro di lui anche se il significato dell’inutilità di quella gioia dipende dal punto di vista con il quale si osserva l’altro e dalla qualità dell’amore. L’amore vero è di per sé “inutile” perché non suggerisce la ricerca del proprio interesse ma orienta il desiderio della riconciliazione e della comunione verso cui tende ogni sforzo e impegno. Solo la nostalgia dell’unità motiva scelte che agli occhi dei più appaiono scandalose.

Eppure, basterebbe assumere il punto di vista di chi si è smarrito, per avvertire la gioia di sentirsi amati gratuitamente e senza una finalità ulteriore che sia la propria felicità. La gioia di chi ama è tanto più grande quanto lo è quella di chi sperimenta l’amore che perdona, sana e libera. Chi rimane tra coloro che si ritengono giusti e non bisognosi di aiuto ma piuttosto meritevoli di attenzioni o riconoscimenti, difficilmente saranno capaci di una gioia sincera e soprattutto di condividerla con gli altri. 

Signore Gesù, Tu sei il Vangelo della gioia perché in Te Dio si fa pellegrino in ricerca dell’uomo perduto per recuperarlo alla comunione. Ti ringrazio perché con il tuo amore rispondi al mio più intimo desiderio di pace e fraternità. La tua Parola mi aiuta a riconoscere la mia dignità di figlio di Dio, a scoprire la mia vocazione, ad esprimere la mia preghiera con la quale invocare la misericordia del Padre per lasciarmi trovare e farmi curare da Lui.

Il tuo Spirito mi renda missionario della gioia che non richiede alcun prezzo da pagare se non quello della rinuncia alla presunzione di salvarsi da sé e all’orgoglio che allontana e scandalizza i più piccoli, i prediletti del Padre.