don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 22 Giugno 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Il fumo dell’apparenza intossica i frutti dello Spirito fanno gioire il cuore

Per giungere in un luogo a noi sconosciuto abbiamo bisogno di qualcuno che ci indichi la strada, per riuscire in una impresa nella quale non ci siamo mai cimentati abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni come fare. Nella vita sperimentiamo sin dai primi istanti che non potremmo vivere se non fossimo aiutati da chi si prende cura di noi. Questo non vale solo per la vita biologica ma è una verità che abbraccia tutta l’esistenza e coinvolge ogni suo ambito.

Il profeta è colui o colei che si affianca nel cammino di crescita di ciascuno come genitore, educatore, insegnante, fratello o sorella, oppure amico, collega, compagno. Tuttavia, se è vero che da tutti si può attingere qualcosa di buono per diventare grandi, e soprattutto per imparare ad amare, è altrettanto vero che dobbiamo discernere ciò che ci fa bene e ciò che ci nuoce. Ci sono infatti relazioni che rischiano di intossicarci come quando mangiamo un cibo avariato.

Senza saperlo possiamo essere indotti alla corruzione da coloro che si avvicinano a noi «in veste di pecore e invece sono lupi rapaci» perché ci rubano la gioia, la speranza e la lucidità mentale indispensabile per ragionare con la nostra mente in modo da fare scelte libere e consapevoli. L’amico sapiente non è colui che ha la risposta pronta per tutto, ma colui che la cerca insieme a te, non è quella persona che crea dipendenza, ma quella che ti fa esercitare nella giusta autonomia.

Il vero profeta non ti colpevolizza ma ti permette di aprire gli occhi sugli errori e al tempo stesso ti aiuta ad imparare da essi. Il falso uomo di Dio è quello che asseconda l’altro per non contrariarlo, accontenta per non deluderlo, seduce per tenerlo legato a sé, dissimula per interesse. Quando in una relazione c’è intimità e schiettezza, conflittualità ma anche complicità, diversità e libertà, allora l’albero è buono perché produce i frutti buoni della pazienza, della fedeltà, della gratuità, della compassione.

Signore Gesù, Tu che sei l’Albero della vita piantato da Dio al centro del mondo, la tua Parola possa mettere radici nel mio cuore. Da esso possano nascere i frutti buoni della carità, della mitezza, dell’umiltà. Illumina la mia mente perché, andando oltre le foglie dell’apparenza destinate alla distruzione, possa cogliere il frutto della vita che Tu stesso mi porgi dal legno della croce. Aiutami a riconoscere gli inganni dei falsi profeti e nella loro condotta di vita possa trovare motivo per esaminare me stesso e umilmente confessare davanti a Te i miei peccati. Converti il mio cuore e rendilo più docile alla voce del pastore e maggiormente reattivo davanti agli scandali dei mercenari.