don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 19 Settembre 2020

L’arte dell’ascoltare

Sabato della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Gesù educa all’ascolto, perché l’udito è una facoltà mentre ascoltare è un’arte che s’impara con l’esercizio costante. Dalla qualità dell’ascolto dipende quella delle relazioni. Se l’udito sembra essere il primo dei cinque sensi che attiviamo sin dal grembo materno e l’ultimo che si spegne in prossimità della morte vuol dire che l’ascolto è alla base di ogni rapporto umano autentico ed è la porta di accesso verso l’oltre e verso l’altro.

La qualità dell’ascolto si affina superando le resistenze interne a noi stessi. Il primo ostacolo è l’egoismo che genera superficialità e menefreghismo. Quando ci sentiamo a disagio nel silenzio che tentiamo di colmare facendo o dicendo qualcosa. In tal modo la parola di Dio ci scivola addosso, come lo sono gli eventi della vita. Il secondo ostacolo è la cura dell’apparenza a scapito della sostanza. La fede non ha radici profonde e davanti alle difficoltà della vita ci si lascia travolgere dagli eventi. L’euforia della preparazione della celebrazione del sacramento lascia il tempo che trova. Chi considera gli eventi legati alla fede, per esempio i sacramenti, come occasione per fare sfoggio di un vestito e per fare festa, non si preoccuperà di curare il suo cammino di approfondimento di quello che crede. Abbandonare la catechesi ci condanna ad una fragilità inerme che si rivela soprattutto nelle difficoltà. Un terzo ostacolo è la tendenza a possedere, a primeggiare, a darsi da fare per autorealizzarsi. La logica dell’autoaffermazione estromette dall’orizzonte valoriale il sacrificio, la perseveranza, il darsi un limite per il bene dell’altro.

Ciò che favorisce un buon ascolto è la preparazione del cuore attraverso la penitenza e il digiuno. Per ascoltare bisogna fare spazio dentro di noi. Il silenzio ci aiuta a discernere ciò che è necessario e quello che non lo è, ciò che ci fa bene e ciò che ci fa male. L’ascolto diventa allora ospitalità, condivisione, relazione di reciproco aiuto e mutuo servizio. Solo questo rapporto con Gesù, seme del regno di Dio piantato nella nostra umanità, può permetterci di essere fruttuosi e creativi nelle opere buone.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore! 


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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