don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 1 Ottobre 2020

Nel campo del Signore l’operaio del Vangelo coltiva relazioni umane

Santa Teresa di Gesù Bambino

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, leggiamo un brano del Vangelo in cui Gesù offre le coordinate fondamentali ai missionari che invia nel mondo ad annunciare la presenza di Dio nel mondo.

I missionari sono operai nel campo del Signore e non coltivatori del proprio orticello. Contemplare l’ampiezza del campo di lavoro e prendere coscienza della vastità dell’azione missionaria non deve scoraggiarci ma ci induce a pregare perché altri operai possano unirsi a noi. La santa carmelitana, di cui oggi celebriamo la festa, non è mai uscita dal monastero eppure ha compreso che la sua missione nella Chiesa era quella di essere il cuore. «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore» (Concilio Vaticano II, GS 1). Come il cuore recepisce il sangue e lo rimette in circolazione ossigenato nel corpo fino a raggiungere anche le parti periferiche, così il discepolo missionario è chiamato a diventare preghiera, pregando, perché l’amore di Dio possa toccare tutti, soprattutto gli ultimi.

Il discepolo di Cristo nulla porta con sé perché non dà quello che ha, ma strada facendo entra in contatto personale con la gente, le rivolge il saluto di Dio, si pone in ascolto della vita delle persone.

La missione diventa preghiera quando avviene il contatto, si allaccia o riallaccia una relazione. Il bene più prezioso che un uomo può avere è il tesoro delle amicizie, soprattutto con chi nulla può restituire se non la propria umanità. L’operaio del vangelo coltiva le relazioni facendo crescere in sé e nelle persone che incontra il desiderio di Dio.

In un mondo malato d’individualismo il missionario porta nelle case la pace. Nelle nostre case, spesso piene di tutto ma prive del Necessario, si vivono tensioni, dissapori, contrapposizioni, disarmonia. La Pace di Dio è il dono dello Spirito Santo che compone in unità armoniosa la pluralità delle differenze. In ogni casa, sia la comunità domestica, ecclesiale, o lavorativa, ci sono persone differenti per sesso, età, sensibilità, gusti, orientamenti, idee, esperienze; le differenze da motivo di conflitto diventano occasione di comunione se la pace, offerta dal missionario che annuncia la parola del Vangelo, è accolta e custodita come il tesoro più prezioso da proteggere, difendere ad ogni costo e incrementare.

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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