don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del giorno, 8 Settembre 2019

Maria è la prima discepola di Cristo che abbandona la sua vita al Padre al punto che Egli può mandare lo Spirito affinché incarni il Verbo nel suo grembo vergine e fecondo.

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Traboccante

Io lo capisco quello che dici sull’amore.
Io amo così.
Me lo hai insegnato tu.
Tu mi ami così.

Se è amore.
Viene prima di tutto.
È tutto.

Non ho nulla di più prezioso di te.
Non amo altro che te.

Amarti è seguirti tutta la vita.
Amarti è un viaggio lungo.
Devo partire leggera.
Devo tenermi leggera.
Nessuna ricchezza a pesarmi nelle tasche.
Nessun legame a fermarmi.

Se è amore è tutto.
Se è amore ha un solo nome.
Se è amore siamo io e te anche in mezzo alla folla.

Tutta me, appresso a te.
Questo mi ha fatto il tuo amore.
Mi ha fatto prendere la vita con tutti i miei amori, con tutte le mie croci, e me l’ha fatta mettere nei tuoi passi, nelle tue parole, nella tua strada, nella tua casa.
Non ti amo più della mia vita perché tu sei la mia vita.
Tutta.
Piena.
Innamorata.
Traboccante.
Incollata a te.

Amarti è un sogno che ha gambe per seguirti, braccia per stringerti, giorni da passare con te, amori da condividere con te, baci per noi.
Amarti è un sogno che ho tra le mani e faccio e farò tutti i conti necessari per farlo diventare un capolavoro d’amore, una vita d’amore.
Prenderò la mia croce e la porterò con te.
Prenderò il mio nemico e mi accorderò con lui.
Non voglio perdere tempo.
Non voglio perdere vita.
Perché vita e tempo li ho dati a te.
Li vivo con te.
Sei tu.

Letture della
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?

Dal libro della Sapienza
Sap 9, 13-18
 

Quale uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
 
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
 
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
 
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
 
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 89 (90)

R. Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte. R.
 
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca. R.
 
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi! R.
 
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda. R.

Seconda Lettura

Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.

Dalla lettera a Filèmone
Fm 9b-10.12-17

 
Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
 
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
 
Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.

Parola di Dio

Vangelo

Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 25-33

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore

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