don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del giorno, 8 Luglio 2019

A volte il demonio ci fa avvertire il Mistero di Dio come una minaccia. E allora ci chiudiamo. Non vediamo più. Non parliamo più. Ma Gesù, nonostante la maldicenza dei farisei, ci libera da questa immobilità di morte. Dove c’è freddo e solitudine, Cristo porta il suo cuore pieno di compassione. Davanti alla nostra solitudine ci fa gregge e ci riunisce sotto il suo vincastro.

Ad amarci

No, non è un demonio.

I demoni mettono a tacere.
Lui ridà la parola.

I demoni vogliono essere adorati.
Lui vuole essere amato.

I demoni non danno mai nulla gratis.
Lui va di villaggio in villaggio a donare la sua parola, la sua vita.

I demoni fanno ammalare, impazzire.
Lui guarisce e sana tutti.

I demoni ci guardano e ci odiano.
Lui ci guarda e prova compassione per la nostra stanchezza di vita.

Il demonio vuole essere l’unico padrone di tutti.
Lui vuole tanti come lui che vengono a servirci, a custodirci, ad amarci.

No, non è un demonio.
Di fronte a lui, un demonio, fugge.

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La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9, 32-38

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Parola del Signore.

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