don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del giorno, 6 Luglio 2019

Il digiuno ha senso non se è una mera pratica penitenziale ma se è misericordia: povertà del cuore che si svuota per fare spazio a Dio, al suo Amore che ci rinnova e ci risana.

Un abito nuovo

Fammi otre nuova. Voglio essere bella, piena di spazio.
Vuota di tutto. Pulita. Nuova.
Per contenere te. Per riempirmi di te. Per tenerti dentro di me.
Non mi spezzerò. Ti custodirò.
Sei il mio vino nuovo. Versati in me.
Non mi spaccherò. Non ti lascerò spandere.
Nulla di te andrà perduto in me.
Nulla, di me, ti sarà vecchio.
Ti aspetto.
Ti conserverò per sempre in me.
Sei al centro della mia vita.
E io intorno a te.
Ti custodirò. Ti proteggerò.
Sei venuto a portarmi la gioia, e me la bevo tutta.
Sei venuto a togliermi la fame, e ti divoro.
Sei venuto per prendermi, per farmi tua.
Ho un abito nuovo.
Sono nuova.
Per te amore mio.
Sei venuto per riempirmi.
Per colmarmi.
Sono vuota. Sono piena.
Ti conterrò. Ti custodirò.
Ecco perché faccio festa.
Amore mio.
Ecco perché sono felice.

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Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9, 14-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Parola del Signore.

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