don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del giorno, 10 Luglio 2019

La vocazione non è una coercitiva chiamata alle armi: è una Grazia che Gesù chiede al Padre e una domanda in cui la Trinità si appella alla nostra responsabilità e alla nostra libertà: due pilastri che sorreggono ogni forma di amore.

Il regno è di tutti 

Chiamati a te.
Chiamati a te.
Solo ora tutto è possibile.
Solo ora.
Solo quando mi chiami.
Solo quando vengo da te.
Il demonio se ne va.
Tutto guarisce.
Solo quando sono con te.
Chiamami.

Prima di sapere i nomi.
Prima di sapere il mio nome.
Devo sapere come mi chiami.
Devo sentire che mi chiami.
Solo dopo.
Solo dopo essere stata con te, posso andare ovunque.

Prima andrò da chi si è perso.
Ma senza perdere nessun altro.
Dobbiamo tornare tutti a casa.
Nel tuo regno.
Tutti.
Chi si è perso la strada.
Chi è raccolto per strada.
Tutti.
Il regno è di tutti.
Perché è così che è l’amore.
Di tutti. Per tutti.

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Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 1-7

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore.

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