don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del 4 Marzo 2019

Gesù non si vuole fare chiamare buono, perché solo Dio è buono. Poiché Lui pure è Dio, non ha bisogno di riconoscimenti o lodi: basta chiamarlo Gesù. Basta vivere così come il Padre ha indicato rinunciando a ciò che noi riteniamo importante, ai nostri punti di forza, alle nostre convinzioni, vivendo una povertà spirituale che è completo affidamento.

È lui la legge

Perché vuoi in eredità la vita eterna?
Perché la vuoi in eredità?
Perché vuoi Dio dopo morto?
Perché vuoi la gioia in eredità?
Puoi avere tutto subito.
Puoi avere la vita subito.
Seguilo.
Seguilo con la vita vuota, libera.
Te la colmerà,
subito.
Te la prenderà.
Subito.

Se vuoi.
Se chiedi.
La vita eterna.
Vuol dire che la vuoi ora.
Se no che eternità è?

Se vuoi.
Se chiedi.
La vita eterna.
Vuol dire che sei pronto ora.
Ad andare.
A seguire.
A vivere.

Se vuoi essere a posto, vivi secondo i comandamenti.
Se vuoi essere vivo, vivili con lui.

Non pensare a tutte le cose che hai fatto bene.
Non parlare di tutte le regole che hai osservato.
Alza la testa.
E goditi il suo sguardo su di te.
Taci.
E guarda quanto ti ama.
Alzati.
E ascoltalo, viso contro viso, occhi negli occhi.
Lascia la tua ricchezza, la tua sicurezza.
Fatti arricchire.
Fatti salvare.

Hai obbedito a tutto. Bravo.
Ora goditi tutto.

Hai fatto tutto quello che c’era da fare. Bravo.
Ora gioisci di tutto quello che c’è da prendere.

Il problema non è che hai rispettato i comandamenti.
Il problema è che ne hai fatto la tua ricchezza.
Ti sei fatto buono e bravo da solo. Con gli adempimenti.
Solo Dio è buono.
La bontà è in Dio.
La bontà è Dio.
Solo Dio ti fa buono.
Seguilo.
Senza nulla.

Obbedisci alla bontà, all’amore.
A Dio non si obbedisce, adempiendo, ma stando con lui.
Stai con lui.
Segui i lui.
Lascia le ricchezze delle certezze.
E prendi tutto.
Prendi Gesù.
Con lui tutto è possibile.
Ma devi fare un passo e poi un altro, e poi un altro.
Seguilo.
Vuole solo te.
Come sei.

È lui la legge.
È lui da compiere.

Mc 10, 17-27
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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