don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del 25 Marzo 2019 – Lc 1, 26-38

Avvicinandosi la Pasqua, la Chiesa ci ricorda l’incarnazione: noi che ci siamo fatti polvere con la liturgia delle Ceneri per rinascere come nuova creatura attraverso Gesù, ora contempliamo Cristo che si fa come noi per ammantare di misericordia la carne umana. E l’anello di congiunzione è Maria che trova grazia presso Dio per la sua umiltà.

Figlio di Dio e figlio tuo

Gli angeli hanno da fare.
Volano sulla terra a portare parole bellissime.
Parole di vita.
A riempire di gioia la vita.
Ora tocca a te, Maria.
Ora tocca a te.
Sei piena di Grazia.
E ora, piena di gioia.
E piena di lui.

Io vedo te, piena di grazia.
E comincio a desiderare.
E comincio a sperare.
Di avere grazia anche io presso Dio.
Di avere in dono tanta gioia anche io.

Arriva un Re.
Un Re grandissimo.
Un Re che regnerà per sempre.
Su tutti.
Su tutto.
Sarà il Figlio di Dio.
Arriva un bambino.
Un bambino piccolissimo.
Nascosto in te, piena di grazia.
Un bambino che crescerà con te.
Sarai sua mamma, sua regina.
Sarà figlio tuo e di Giuseppe.
È Gesù.
È Re ed è bambino.
Regnerà e starà in braccio.
Figlio di Dio e figlio tuo.
Che buon sapore questa storia.

Chissà come accadono queste cose così belle.
Forse basta che il Signore stia con noi.
A te, così bella, così pura, così piena di grazia, di tutto, Dio riempie la vita, il grembo.
Chissà come accadono queste cose così belle.
A Elisabetta, così anziana, sterile e stanca.
È arrivata la vita, la gioia, la pienezza di cuore e di grembo.
Chissà come accadono queste cose così belle.
A me, così diversa da te, ha donato Gesù già grande, già adulto.
E Lui ha preso me in grembo.
Chissà come accadono queste cose così belle.
Lasciamo fare all’amore.
Lasciamo fare allo Spirito Santo.
Che tutto ama.
Che tutto copre.
L’amore sa come si fa.
Basta che il Signore stia con noi.
Basta dire si all’amore.
Amen, amore mio.

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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