don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2019

La trasfigurazione di Cristo deve fare i conti con le malevolenze dei farisei; con l’incredulità dei discepoli che, per questo, diventano impotenti di fronte al male; con la violenza del male stesso che ci getta a terra, nel fuoco e fa di tutto per ucciderci. Ma di fronte a queste forze del male che sembrerebbero più forti di tutto, c’è la preghiera di Gesù: un dialogo intimo col Padre che desidera riportare l’umanità tra le sue braccia come prima del peccato.

Aumentami la fede

A volte non riesco.
Non riesco a liberarmi dei miei demoni.
Cerco formule.
Provo a fare.
Provo a dire.
Ma nulla.
Rimango posseduta.
Nessuno riesce ad aiutarmi.
Poi arrivi tu.
Nessuna formula.
Nessun gesto.
Solo un ordine.
Secco.
E la mia vita, tra grida e scosse, viene liberata.
Come posso sbagliare così?
Perché sbaglio così?
Le uniche parole che liberano la vita.
Sono quelle pronunciate.
Davanti a te.
Con te.
Le uniche parole che liberano la vita si chiamano preghiera.

Del demonio temo tutto.
Temo il suo mutismo.
Che mi fa gridare, urlare.
Temo il suo abitarmi.
Che mi scuote, mi irrigidisce.
Temo la sua violenza.
Che mi fa schiumare e digrignare i denti.
Sembra tanto potente.
Eppure.
Anche se mi schiaccia a terra.
Basta che tu arrivi.
Basta la mia fede unita alla tua presenza.
E io sono libera.
Viva.
In piedi.

Ogni incontro con il demonio.
Mi lascia morta.
A terra.
Ogni incontro con te.
Mi lascia viva.
In piedi.

Vieni da me.
Parlami.
Dammi la mano.
E io vivo.

Io ho fede in te.
Guardami.
Parlami.
Toccami.

Aumentami la fede.
Dammi la vita.
Liberami.

Vangelo del giorno:

Mc 9, 14-29
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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