don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 3 Dicembre 2021

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1) ENTRO IN PREGHIERA

Trovo la pace. Penso che mi sto mettendo alla presenza del Signore. Chiedo ciò che mi serve oggi per la mia vita spirituale. Invoco lo Spirito Santo con la preghiera:

Dio della luce,
abbiamo accolto il tuo invito
ed eccoci alla tua presenza:
manda il tuo Spirito santo su di noi,
perché attraverso l’ascolto delle Scritture
riceviamo la tua parola,
attraverso la meditazione
accresciamo la conoscenza di te,
e attraverso la preghiera
contempliamo il volto amato
di tuo Figlio Gesù Cristo,
nostro unico Signore.
Amen.

Cerco la pace, mi concentro sul fatto che sto per incontrare il Signore, chiedo perdono dei miei peccati e mi dispongo a perdonare di cuore il male subito. Chiedo al Signore una grazia che sento particolarmente importante per la mia vita spirituale.

2) LEGGO IL TESTO

Leggo il brano con calma, lo rileggo. Mi soffermo su ciò che più mi colpisce. Ripeto la frase o l’espressione che sembra parlare oggi a me. Cerco di immaginare la scena, e immagino me stesso nella scena. Ascolto ciò che provo, le consolazioni che nascono e le desolazioni.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

3) COSA DICE IL TESTO

Vedere: è tra le azioni più spontanee che facciamo, ma tra le più complesse.
Se ci pensiamo, anche in italiano sono moltissimi i verbi che esprimono come possiamo vedere: guardare, osservare, ammirare, contemplare, adocchiare. Quando vai a vedere un museo con una persona che si intende, e magari ci eri stato da solo, scopri cose che non avevi notato, e ti sembra di non essere capace di vedere. Lo sguardo dell’esperto sa guardare in profondità, e cogliere moltissimi aspetti che ti erano sfuggiti. Se anche le nostre pupille funzionano, abbiamo sempre bisogno di uno sguardo da guarire, perché divenga sempre più capace di profondità. Un conto è dare un’occhiata agli altri, un conto è vederli nei loro bisogni più reali e profondi. Un conto è dare un’occhiata a ciò che ci circonda, un conto è vedere in profondità nella nostra epoca. Un conto è dare un’occhiata al vangelo, un conto è avere un occhio puro per vedere Dio.

4) COSA MI DICE IL TESTO?

Cerco di applicare alla mia vita quanto letto e meditato. Posso farmi aiutare dalle domande che seguono, oppure da altre che sono sorte durante la preghiera
1) Cosa vedo di me stesso, del mondo, degli altri? Cosa tendo a vedere? Cosa non vedo?
2) Mi sembra di avere una vista nitida? O è importante che chieda il dono di una guarigione profonda del mio vedere?

5) COLLOQUIO

Termino rivolgendomi al Signore, esprimendo quello che più mi sta a cuore, parlando con lui da amico a amico, da figlio a Padre.


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