don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 25 Agosto 2019

Uno dei lavori più delicati di Gesù è raddrizzare le domande. Proprio nel Vangelo di oggi ne abbiamo un esempio. Un tale lo ferma in mezzo alla strada e a brucia pelo gli domanda “quanti” sono quelli che si salvano.

Gesù, più veloce di lui, rettifica la domanda in “come” ci si salva, ricordando a quel tale e anche a ciascuno di noi che nel Vangelo non contano le statistiche di quantità ma di qualità. Eppure la nostra vita, molto spesso la mettiamo a paragone nelle quantità e quasi mai nella qualità: “quante” esperienza ho fatto; “quante” persone ho conosciuto; “quanti” soldi ho; “quanta” gente mi stima…

Secondo noi, il numero fa la differenza. Gesù invece vuole che puntiamo lo sguardo sulla qualità. E’ come se Egli volesse dirci: “Non avere paura se nella tua vita non ci sono tante cose. Se la tua vita è un fazzoletto di cose semplici che il mondo definisce “banali”, “scontate”. Non avere paura se nessuno ti citerà mai nei libri di storia, o se non conosci di persona i grandi della terra o i VIP che popolano i giornali.

Spendi il tuo tempo e le tue energie a migliorare la qualità di ciò che c’è dentro la tua vita, non a invidiare la vita degli altri. Migliora la qualità dei rapporti, della cura di te stesso, dell’ordine della tua casa, della tua alimentazione, della salute del tuo corpo, di ciò che leggi, di ciò che ascolti, di ciò che vedi. Non tutto vale la pena. D’un tratto ti accorgerai che è molto faticoso puntare ad un’alta qualità delle cose.

E’ come sforzarsi di entrare attraverso una porta stretta che appare più come una feritoia che come un passaggio vero e proprio. Eppure solo attraverso di essa si esce dal recinto blindato delle paure, della depressione, del non senso, della rassegnazione, della disperazione, della solitudine, del caos. La santità è sempre organizzata, non è mai improvvisazione. E allo stesso tempo la santità è compresa ed è legata alla qualità delle cose non alla loro quantità”.

Il proseguio del discorso è molto duro, e devo confessarvi che ogni sera prima di addormentarmi mi rammento di queste parole di Gesù: Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.

Mi ricordo che non è scontato essere cristiani solo perchè abbiamo le mani in pasta nelle “cose di Dio”. Questo è valido per me che sono prete ma anche per ciascuna persona che si definisce cristiana. Possiamo frequentare la messa tutte le domeniche, e pregare tre volte al giorno e incorrere nello stesso disconoscimento raccontato da Gesù. E questo accade perchè molto spesso ciò che celebriamo, ciò che preghiamo, ciò che crediamo non tocca veramente la nostra vita, non ne cambia la qualità.

Il sacro rimane rinchiuso nelle chiese o in minuti stabiliti della giornata, ma non irriga le nostre scelte, le nostre cose, i nostri rapporti. Non basta l’esteriorità a salvarci, dobbiamo sforzarci di cambiare il cuore, cioè la direzione di fondo. Siamo riconosciuti da Cristo solo in virtù di questo sforzo di cambiare qualitativamente dal di dentro, diversamente siamo sconosciuti che abbiamo vissuto solo davanti a noi stessi e a ciò che noi ritenevamo vero…

https://www.youtube.com/watch?v=r9-pjDqgQgI&feature=youtu.be

Letture della
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,18b-21

 
Così dice il Signore:
 
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
 
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
 
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
 
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Salmo 116 (117)

R. Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
 
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.

Seconda Lettura

Il Signore corregge colui che egli ama.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,5-7.11-13

 
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
 
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.

Parola di Dio

Vangelo

Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 22-30

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore

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