don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 9 Maggio 2019 – Gv 6, 44-51

“Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che  mi ha mandato”. La fede è un dono. Ma è un dono che si può domandare se non lo si ha, e allo stesso tempo è un dono a cui si può resistere. In entrambi i casi la differenza la fa la nostra libertà.

Molte volte ci colpevolizziamo perché abbiamo poca fede, o magari ci accorgiamo in alcuni casi di non averne proprio. Ma la fede non nasce da quanto siamo bravi, o intelligenti, o buoni. La fede è un dono che si poggia sull’umiltà di domandarlo, come un bambino domanda fiducioso da bere alla madre.

Quale madre rifiuta l’acqua a un figlio? Se lo facesse non sarebbe una buona madre, e comunque Dio agisce come la migliore delle madri, non nega mai una cosa così essenziale a chi la domanda con tutto il cuore. Ciò che forse dimentichiamo troppo spesso è che Gesù ci ha chiesto di pregare con insistenza.

L’ostinazione di certe richieste prepara meglio dentro di noi la capacità di accogliere. Solo chi ha ben chiaro quanto la fede possa cambiargli la vita domanda con insistenza e ostinazione il dono della fede. E avere la fede non significa aver trovato un’idea geniale sulla vita e l’esistenza, o la risposta a tutto.

Avere la fede significa aver trovato ciò che nutre la nostra vita fino a farla entrare in una dinamica più profonda, più essenziale, più vera. “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Chi ha trovato la fede, ha trovato Cristo come pane. E trovare Cristo come pane significa cominciare a sentire la vita come qualcosa di vivo. È sentire tutta la vitalità della vita che nasce dall’ac corgersi che ogni cosa è incastonata nell’eternità.

Accorgerti che l’amore che provi per quella persona è incastonato nell’eternità, ti mostra una vitalità più grande. Tutte le volte che noi ci accostiamo all’Eucaristia permettiamo a Cristo di far entrate la dinamica della vita eterna in cose che normalmente finiscono. E questo non è forse un dono immenso che viene dalla fede?

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Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 44-51

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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