don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 6 Maggio 2019 – Gv 6, 22-29

“Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù”.

Ogni uomo è alla ricerca di Gesù anche se non lo sa. Tutti lo cercano. Tutti cercano qualcosa che li renda felici, che non li faccia sentire sbagliati, che li riempia di senso. È Gesù che cercano tutti ma non tutti lo sanno che stanno cercando lui.

Tornano alla mente le parole di san Giovanni Paolo II: “In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è lui la bellezza che tanto vi attrae; è lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare.

È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna». Ma non tutti riescono a guardare dentro la propria fame, la propria sete, e la propria inquietudine fino a ritrovarci Gesù stesso.

Per questo nel Vangelo di oggi Gesù cerca di far fare a chi lo cerca un esame di coscienza profondo: <<In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo>>.

Che è un po’ come dire: la tua inquietudine e la tua ricerca è un segno, ti sta indicando qualcosa, non perdere tempo ad anestetizzarla, cerca di lasciarti guidare fino alla radice stessa di tutto. Non cercare cose che finiscono, cerca cose che durano. Non accontentarti di essere sazio, cerca la felicità.

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Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna. 

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 22-29

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.

Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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