don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2022

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


L’evento dell’Incarnazione di Gesù è strettamente legato alla luce della Festa di oggi. Infatti l’Epifania è letteralmente la Festa della manifestazione del Signore. Gesù non solo viene al mondo, ma viene anche riconosciuto come il motivo per cui il mondo esiste, e per cui ogni vita vale la pena.

Dire questo significa dire qualcosa di importante perché solo quando si conosce il motivo allora tutto assume un significato. Senza un motivo valido la vita diventa insopportabile. Avere il dono della fede significa mettersi nella stessa dinamica dei Magi. Iniziano un viaggio mossi da due coordinate importanti: il loro desiderio e i loro ragionamenti.

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Ogni uomo desidera qualcosa, e ogni uomo è capace di riflettere, ragionare, pensare. Il desiderio e la ragione sono le due gambe che ci mettono in cammino verso la fede. È sbagliato credere che la fede non ha bisogno della ragione o non ha bisogno di ciò che ci portiamo nel cuore. Solo chi pensa può diventare credente. Senza ragione al massimo si diventa creduloni.

Ma a Cristo si arriva solo facendo funzionare bene la testa e il cuore. C’è però da dire che il viaggio di questi Magi è fatto anche di errori, di vie sbagliate, di persone malintenzionate. Il Vangelo non censura queste difficoltà per ricordarci che la scoperta del dono della fede è sempre frastagliata di difficoltà.

Ma ciò che conta è arrivare fino al punto d’incontrare ciò che i nostri ragionamenti e i nostri desideri da soli non potranno mai darci: “Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono”.

La fede è il dono d’incontrare Cristo concretamente. E il primo sintomo di questo incontro è “una gioia grandissima”. Solo a partire da questa gioia possiamo accorgerci che la nostra vita non è più desiderio e ragionamento, ma incontro con Chi l’ha riempita di significato.