don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 25 Aprile 2019 – Lc 24, 35-48

“Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: <<Pace a voi!»>>.

Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma”. È interessante vedere come la prima reazione della Pasqua è lo stupore e lo spavento. Gesù prima di essere riconosciuto come una gioia, è considerato un fantasma. Lo facciamo spesso: quasi mai diamo credito alle buone notizie. Ci domandiamo subito dove è nascosta la fregatura. Forse perché troppe volte nella vita ci è capitato di soffrire, di rimanere male, di ricevere batoste. E così quel lato della vita che si manifesta come gioia, suscita in noi più che altro spavento.

È a questa paura della gioia che Gesù parla oggi: <<”Perchè siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro>>.

L’unica maniera di Gesù di vincere la paura e i dubbi è mostrare quanto sia concreto ciò che gli sta capitando. Mettersi a mangiare, lasciarsi toccare altro scopo non hanno che far comprendere ai discepoli che la loro gioia ha una consistenza fattuale, e non è solo materia di sentimenti e immaginazioni. Tante volte nella vita ci diamo speranza da soli immaginando e sperando che le cose vadano per il verso giusto, ma è Pasqua quando smetti di immaginarti le cose perché le hai finalmente incontrate.

Per anni immaginiamo l’amore, ma è Pasqua quando lo incontri. Per anni immaginiamo la felicità, ma è Pasqua quando la incontri. Per anni immaginiamo un motivo, ma è Pasqua quando ne incontri uno. “Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture”.

Capire questo è infatti un dono immenso, è il dono di “intus-legere”, cioè leggere dentro le cose. In questo senso la fede ci invita ad essere intelligenti.

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Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24, 35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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