don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 20 Dicembre 2019

Oggi il vangelo ci racconta l’inizio della storia a partire però dal punto di vista più privilegiato di tutti che è quello di Maria. Infatti la visuale migliore da cui poter guardare il mistero di Cristo e comprendere il vangelo è sempre Maria. E lo è per un motivo molto semplice: è la madre.

Chi più di lei può capire, raccontare e testimoniare chi è Gesù? Ma il suo concepimento è avvenuto non in un contesto di eroica accoglienza, ma di umano stupore e confusione. Infatti dopo aver udito l’annuncio dell’angelo, la reazione di Maria è umanissima: <<A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. (…) Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”». Se Maria reagisce con un turbamento e una serie di domane alle parole dell’angelo, mi domando perché temiamo quando la nostra fede ci mette in crisi e fa nascere dentro di noi mille domande.

È errato pensare che avere fede significa non avere più domande o turbamenti. Avere fede significa viversi i turbamenti e le domande con la fiducia che qualcuno prenderà a cuore quel timore e quella confusione. Maria nella sua crisi non si ripiega su se stessa, ma si lascia guidare. Maria sa ascoltare seppur nella crisi, non si tura le orecchie. Anzi al termine proprio di questo incontro usa la sua libertà fino alle estreme conseguenze: <<Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.

E ci insegna così che per capire fino in fondo la vita bisogna ad un certo punto prendere delle decisioni. La vita spirituale non è semplicemente analizzare le cose, ma è mettersi a leggerle fino ad arrivare all’intuizione che c’è qualcosa che dobbiamo fare noi. Maria mette il suo sì, nonostante i dubbi e le paure, e grazie a Lei inizia una storia completamente nuova. Il Verbo, infatti, si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Quando la libertà delPuomo si allea con la grazia di Dio viene sempre fuori un fatto nuovo, una storia nuova, una storia di salvezza.

Commento di don Luigi Maria Epicoco.


LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

Read more

Local News