don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2018

 

“Se tuo fratello pecca, riprendilo; e se si ravvede, perdonalo. Se ha peccato contro di te sette volte al giorno, e sette volte torna da te e ti dice: “Mi pento”, perdonalo». Allora gli apostoli dissero al Signore: «Aumentaci la fede!»”.

La logica che Gesù annuncia ai suoi discepoli non si basa più sul buon senso, perché il semplice buon senso statisticamente ad un certo punto decreterebbe un numero massimo di volte in cui concedere il perdono a un fratello che sbaglia. In fondo tutti sappiamo che “perseverare è diabolico”.

Ma Gesù non annuncia un Vangelo che si basa sulle statistiche della logica ma sull’imprevedibilità dell’amore gratuito che non usa più la matematica, ma l’infinita possibilità di dare una possibilità a chi sbaglia. In fondo non è così che siamo amati da Lui? Dio non è per noi sempre Colui che ci concede un’infinita seconda possibilità? Ma credo che abbiano ragione i discepoli a chiedere un aumento della fede, e non una ferma convinzione logica o intellettuale sul perdono.

Non ci sono argomenti convincenti che motivano davvero il perdono, ma solo una forte fede che ci fa osare contro tutto e contro tutti. Una fede che sa andare contro ogni evidenza. Una fede che sa essere l’ultimo grande baluardo contro cui il male ricevuto va a sbattere.

“Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: “Sràdicati e trapiàntati nel mare, e vi ubbidirebbe”. Ecco perché la prova vera se abbiamo o no fede non si gioca sulla nostra preparazione teologica ma sulla concreta possibilità che ci diamo di perdonare e di lasciarci perdonare.

È un profondo atto di fiducia nei confronti di Dio mollare la presa delle nostre ferite e dell’istinto di vendetta e giustizia che riempie le nostre notti insonni e i nostri ragionamenti più nascosti. È consegnare a Lui tutto con la consapevolezza che nessuno più di Lui può fare giustizia in un modo tale che il male non continui a fare male. Direbbe San Paolo “vinci il male con il bene” (cfr. Rm12,21).

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 17, 1-6
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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