Un re il cui regno non è di questo mondo. Un re venuto a rendere testimonianza alla verità . Un re consegnato dalla sua gente ad uno scettico come Pilato. La regalità di Cristo, celebrata al termine dell’anno liturgico, propone queste note di una regalità provocante e sfuggente le categorie umane di ogni tempo. Tutti gli uomini o quasi, vorrebbero un Dio che regni, che governi, che stabilisca la giustizia, che difenda gli ultimi, che garantisca la pace….ma non in questo modo; non al modo di Gesù. E Gesù non è un re che rifiuti il confronto alienandosi e alienando i suoi discepoli dal mondo; piuttosto pone implicitamente sotto denuncia i tanti modi di esercitare il potere affermandolo illusoriamente con l’esercizio della violenza e della sopraffazione. Nessun regno di questo mondo, però, dura. Chi, in questo mondo ascolta la voce di Gesù che rende testimonianza alla verità , costruisce un regno che, apparentemente fallimentare, si radica invece nel futuro di Dio. L’unico vero e possibile. […]
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