don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 21 Gennaio 2022

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IL CONSACRATO DEL SIGNORE

«Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore».

Il re Saul cerca Davide per ucciderlo con tremila uomini. Per un bisogno fisiologico, si ferma in una caverna, proprio laddove Davide e i suoi uomini si erano rifugiati. Sembra che la Provvidenza abbia messo in mano al figlio di Iesse il suo persecutore, perché possa ucciderlo e mettere così in salvo la propria vita. Ma Davide si guarda dallo stendere la mano su Saul, perché è “il consacrato del Signore”.

In queste parole cogliamo un aspetto sempre attuale della nostra fede. Allora come oggi noi crediamo che Dio sceglie delle persone per una missione particolare nel suo popolo. Per questo sono consacrate con il sacramento dell’ordine, tramite l’imposizione delle mani e la sacra unzione.

La vera fede presuppone un rispetto speciale per queste persone, non perché abbiano dei meriti particolari – la scelta del Signore non dipende dai meriti, ma solo da un suo disegno di misericordia! -, ma perché, nonostante gli inevitabili limiti umani, sono in modo singolare un segno e uno strumento della Presenza di Dio nella comunità.

Tommaso da Celano scrive che Francesco d’Assisi ripeteva spesso: «Se mi capitasse di incontrare insieme un santo che viene dal cielo e un sacerdote poverello, saluterei prima il sacerdote e correrei a baciargli le mani. Direi infatti: Oh! Aspetta, san Lorenzo, perché le mani di costui toccano il Verbo della vita (cfr. 1 Giovanni, 1, 1) e possiedono un potere sovrumano!”».

Ogni sacerdote rimanda alla scelta di Cristo di istituire gli Apostoli, di cui parla il Vangelo odierno: «Ne costituì Dodici», perché i Vescovi sono i successori degli Apostoli e i sacerdoti i loro collaboratori. Guai a chi – diversamente da Davide – pugnala con le parole i consacrati del Signore! Così facendo attira su di sé l’ira del Signore, per usare un’espressione biblica, cioè si priva della sua benevolenza e della sua protezione, perché, come ha detto Gesù: «Chi disprezza i suoi inviati – anche qualora perdessero il senno, com’è capitato a Saul – disprezza Lui» (Cf. Lc 10,16).

O Maria, Madre della Chiesa, ottienici uno sguardo di fede che sappia riconoscere la presenza del tuo Figlio amato nei suoi consacrati, al di là delle loro inadempienze e dei limiti umani. Amen.

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